Buon compleanno Pa’

La parola papà è una delle più pronunciate, io purtroppo questa parola l’ho detta poche volte, perché non ho avuto molto tempo da passare con lui. Oggi avrebbe compiuto 58anni, ogni anno che passa si affievoliscono i ricordi che ho insieme a lui.

Ti parlo molte volte nella mia testa, ti racconto i miei sogni e le mie speranze, fantastico spesso su come sarebbe stata la mia vita se tu ne avessi fatto parte fino ad oggi. Per sentirti vicino mi basta guardarmi allo specchio e grazie alle foto vedere quanto ti somiglio.

Da 25anni vivo io per te, senza saperlo porto avanti dei tuoi tratti che mi hai donato senza volerlo e di cui vado fiera. Sicuramente hai fatto degli errori nella tua vita ma esser andato via a soli 33anni credo sia stato un prezzo un po’ troppo alto da pagare. Ho imparato anche da questo, il non giudicare, capire e mettersi nei panni altrui, combattere contro i pregiudizi e l’ignoranza.

Per me è sempre difficile parlare di te, perché avrei voluto salutarti meglio ma ero troppo piccola per capire cosa stava accadendo. Il decidere a soli 12anni di non partecipare al tuo funerale è stata una scelta che rifarei altre mille volte, perché io sono del parere che le persone le devi abbracciare da vive non quando sono dentro una bara. Per rispetto verso te e verso me stessa ho scelto di non vedere la pantomima dei tuoi parenti che piangevano, sapendo che fino al giorno prima ne dicevano di ogni su di te e ti hanno emarginato come se fossi stato il peggiore dei lebbrosi.

Nonostante tutto sono cresciuta in ottime mani e sono certa che lo sai anche tu! Sono stata cresciuta dall’uomo migliore che mi potesse capitare, il mio super nonno, che mi ha dato tutto l’amore del mondo e mi ha lasciato tantissimi insegnamenti fondamentali che porterò gelosamente con me per il resto della mia vita.

Concludo augurandoti buon compleanno e ringraziandoti per le lezioni di vita che mi ha fatto imparare negli anni. Non sempre le disgrazie e i lutti vengono solo per nuocere, a volte dovremmo provare a trarne degli insegnamenti, ed è quello che ho provato a fare io con te. Ti voglio bene.

Devi migliorare non cambiare te stessa

Sto trascurando un po’ il blog, non per mancanza di interesse ma per varie vicissitudini che non sto qua ad elencare. Ho stretto ulteriormente il mio regime alimentare e devo dire che la bilancia da risposte molto positive, di questo ne sono felice. Sto cercando di scrollarmi di dosso la psicosi che avevo rispetto al diabete, sono stata tranquillizzata da più persone e questo mi ha permesso di riprendere a vedere le cose in modo lucido e razionale.

Sto continuando a coltivare le mie piccole creature lievitate, anche loro mi stanno dando delle soddisfazioni, a breve proverò ad usarne un po’ per vedere cosa riesco a fare.

Ho iniziato a preparare le palline per l’albero di natale. Chi mi conosce sa che per me è un pezzo d’arredamento, infatti quando abitavo in Sardegna lo tenevo in casa tutto l’anno. Credo che qua per mancanza di spazio dovrò tenerlo per poco tempo, ma mai dire mai.

Sto continuando a sperimentare la cucina a basso indice glicemico e devo dire che non è poi così complicato come pensavo. Bastano piccoli accorgimenti e un po’ di pazienza nella scelta dei prodotti da comprare, perchè devo leggere bene le etichette; voi non ne avete idea di quanti zuccheri ci sono in alcuni cibi insospettabili. Ho smesso di prendere lo sciroppo comprato in farmacia perchè anche quello aveva zucchero, ma ho notato che tagliando drasticamente l’apporto di zuccheri nella mia dieta ha fatto si che la fame convulsa che avevo prima cessasse. Penso che fosse dovuta dagli zuccheri, sono una droga invisibile, di cui noi non ci rendiamo conto di essere schiavi.

Il mio viaggio verso un corpo in piena salute è ancora lunga, ma rispetto a qualche mese fa mi rendo conto di aver migliorato. Il mio obiettivo infatti è solo quello di migliorare, dentro e fuori, non voglio cambiare, perchè io non credo ai cambiamenti radicali, per quanto riguarda il carattere ed i comportamenti, ma credo che si possa migliorare, per se stessi e per chi ci sta intorno.

Vorrei infatti ringraziare il mio ragazzo che con tanta pazienza mi sopporta e supporta in ogni mia decisione ed in ogni mia scelta, questo è fondamentale se si vuole crescere sia individualmente che in coppia.

Le parole fanno male

Stamattina su Facebook ho visto il video del monologo di Tiziano Ferro, parlava di quanto peso hanno le parole, mi ha fatto riflettere, quanta verità in una semplice frase. Chi più di me può sapere quanto pesano le parole, io che le parole le ho sempre usate come scudo per proteggermi dal mondo, quelle ricevute le ho chiuse in un cassetto in fondo al mio stomaco. Perchè ci vuole stomaco per andare avanti senza farti scalfire dalle cattiverie gratuite che escono dalla bocca di alcune persone.

Lo ammetto, in alcune cose non sono maturata, tipo la rabbia, il disprezzo ed il rancore che provavo da piccola, per quelle merde che mi hanno ferita, io lo provo ancora. Quando per disgrazia mi appaiono le facce di merda di questa gentaglia tra i suggerimenti di amicizia mi viene il vomito, loro splendenti nelle loro vite pseudo perfette, vi vorrei vomitare addosso tutto quello che ho dentro, ma non lo faccio perchè io NON SONO COME VOI.

Questo è uno dei punti su cui sto cercando maggiormente di migliorare, liberarmi di questo rancore che mi logora, questa sete di vendetta che forse, non arriverà mai, o forse è già arrivata e io non me ne rendo conto. Fare un viaggio dentro se stessi significa scavare e togliere tutto il marcio che negli anni si è depositato nel fondo, farlo risalire in superficie ed eliminarlo. Ci sto provando, da sola, a volte è davvero dura lo ammetto, ma il mio orgoglio e l’amore mi aiutano a non mollare.

Solo ora mi rendo conto che tutto ciò che ho vissuto non l’ho superato, ma semplicemente archiviato, ed ora è tempo di pulizie, ciò comporta sbalzi d’umore, ansia e giorni idilliaci in coppia, ma non mi faccio intimorire, voglio raggiungere l’obiettivo e questa è l’unica strada percorribile.

Continuo a chiedermelo ma non riesco a darmi una spiegazione: perchè la gente offende? Perchè si sente in diritto di giudicare ciò che ai loro occhi risulta diverso? Cosa ti rende migliore di me?

Le parole fanno male e noi dovremmo cercare di pensare bene ai termini che utilizziamo prima di parlare, perchè ciò che per noi può essere una cosa detta così tanto per dire, per un’altra persona può essere una lama affilata che trafigge il suo essere

In questo mondo fatto di apparenza e di giudizi, io ho deciso con coraggio di essere invece che apparire e di cercare di comprendere invece che giudicare.

Prendersi cura di se

Dopo un mese di attesa, tre giorni fa finalmente mi hanno dato gli esiti delle analisi del sangue. Mai avrei pensato di ricevere un responso così inaspettato, ma anche questo fa parte del gioco. Mi hanno trovato i valori della glicemia e del colesterolo molto alti, sono a rischio diabete e questa cosa mi terrorizza. Per una persona che vive di aria ed ansia, secondo voi come posso aver preso la notizia se non in modo catastrofico? Già mi vedevo stirata a letto con un ictus o qualche malattia dovuta all’ostruzione venosa.

Avevo una voglia di piangere e di disperarmi difficile da contenere, ho cercato di mantenere la calma, per quanto possibile, solo per non far preoccupare eccessivamente il mio ragazzo e la mia famiglia. Ho subito contattato la nutrizionista per avere un parere a riguardo, come sempre con la dolcezza e la serenità che la contraddistingue mi ha detto di non preoccuparmi, che non era niente di irreversibile e che con impegno e costanza nella dieta e nell’esercizio fisico, in poco tempo sarei uscita da questo pericolo.

La cosa sconvolgente a mio avviso è che con valori così alti abbiano aspettato un mese prima di darmi gli esiti e non si siano degnati di chiamarmi. Quando sentivo le persone lamentarsi della sanità canaria pensavo che in parte esagerassero, invece no! Qua è tutto molto approssimativo, per avere cure e diagnosi in tempi brevi, devi rivolgerti ai privati. E’ vero che non ho pagato un centesimo per fare le analisi, ma viste le tempistiche preferivo pagare il ticket, come si fa in Italia, e avere un responso più celere.

Tutto questo danno l’ho fatto io a me stessa, in anni di menefreghismo sul peso e di conseguenza sulla mia salute, ora il mio corpo mi sta mandando il conto da pagare. Dover stare a dieta per problemi di salute e non solo per una questione estetica, ti fa vedere le cose sotto un altro aspetto, capisci che sei tu a decidere sulla tua salute, tu hai il potere di migliorare o distruggerti.

Mai avrei pensato di dover controllare ciò che mangio per paura di entrare nel tunnel del diabete. Non è sicuramente la malattia peggiore del mondo, ma a me fa paura e in questo momento vorrei stare a digiuno per paura di peggiorare la situazione.

Ieri è stato il mio compleanno e come ogni anno, faccio un riassunto di quello che è stato, di ciò che posso migliorare e ciò che mi porto nel cuore, un po’ come se fosse il mio personale capodanno. Iniziare un nuovo anno con questa nuova consapevolezza mi fa capire l’importanza delle piccole cose, infatti per iniziare questa nuova per combattere l’insidia del diabete, ho fatto una cheesecake a basso indice glicemico! Assaggiandola nessuno direbbe mai che è senza zucchero, una grossa soddisfazione per me.

Volere Volare

Il modo migliore per vincere le proprie paure è mettersi in gioco e fare delle cose che razionalmente non ci verrebbe mai in mente di fare. Vivere in un perenne stato d’allerta, come se qualunque cosa fosse un pericolo quasi mortale, sta cominciando a starmi stretta. Sento che in questa situazione mi perdo tante occasioni e tante esperienze che possono arricchire la mia vita. Quindi ho deciso di iniziare a lasciarmi guidare dall’imprevedibilità del mio ragazzo e seguirlo in alcune esperienze che si sono rivelate belle ed intense. Questi giorni sono stata lontana dal pc, in primis perchè sono venute a trovarmi mia zia e mia cugina, questa cosa mi ha ricaricata a livello emotivo e mi ha fatto sentire per un attimo a casa. Anche con loro mi sono buttata e ho sperimentato il terrore prima, e l’adrenalina dopo, di una traversata in gommone nell’oceano abbastanza incazzato. Racconterò nei prossimi articoli in modo più dettagliato il tutto, per ora mi concentro sul lavoro che sto facendo per combattere la paura e il senso di pericolo che mi blocca in ogni cosa. Non voglio sicuramente diventare una donna da sport estremi, ma vorrei vivere serenamente le piccole avventure che queste isole offrono.

Più prendo coscienza del mio stato ansioso e più riesco a gestirlo, se non ci fosse stato il mio ragazzo probabilmente non mi sarei mai accorta di queste catene invisibili. Ho sempre vissuto nella mia zona di comfort senza rischiare, almeno a mio avviso, più di tanto. Ognuno di noi ha una percezione differente di ciò che può essere una pazzia o un’avventura. Qua sono costantemente messa alla prova dall’imponenza della natura, che rispetto e stimo profondamente. Sento che sono nella strada giusta per uscire da questo vortice. La cosa più importante e fondamentale è ascoltare se stessi con sincerità, accettare di essere fragili e accogliere tutto cercando di ricavarne sempre un insegnamento. Questo aiuta a non lasciarsi andare, a capire che possiamo farcela, dipende tutto da noi.

Il mio orgoglio e i pregiudizi altrui

Se dovessi pensare a qualcosa di perennemente presente nella mia vita , sarebbe sicuramente il pregiudizio. Ne sono stata vittima fin da piccola, per un’infinità di motivi, più o meno comprensibili. Non è mai stato facile ma nessuno è mai riuscito a fermarmi o a farmi pensare che il problema fossi realmente io.

I primi ricordi risalgono alle elementari, sanno tutti che i bambini possono essere di una crudeltà disarmante, io ne sono stata vittima e forse è per questo che continuano a non piacermi. Sono cresciuta in una famiglia non proprio classica, e venivo derisa perchè ero l’unica che non viveva con i genitori ma con nonni e zii. La cosa è andata peggiorando alle medie, con vere e proprie persecuzioni fin sotto casa, oggi lo chiamo bullismo, all’epoca ancora non mi era ben chiaro. L’essere esclusa è capitato anche con le bambine o ragazzine che vivevano nel mio stesso palazzo o in quello accanto, avevo un’amica e lei molte volte mi diceva che le altre le consigliavano di non venire da me per delle vicende che avevano sentito dire dai grandi, ma neanche loro sapevano di cosa si trattasse. Ho passato molto tempo da sola quando ero piccola e ad oggi ne sono felice, così non sono diventata una persona marcia come loro. Quando capita che vado da mia nonna, le incrocio sotto il palazzo e hanno il coraggio di salutarmi con un sorriso, mi verrebbe voglia di spaccargli il naso, ma non lo faccio perchè mi fa schifo toccare la cacca!

Quando punti il dito per giudicare qualcuno, guarda la tua mano: altre tre dita sono puntate verso di te

– Proverbio cinese –

Quando mi sono trasferita a Viterbo pensavo di aver concluso questo girone maledetto dei pregiudizi ed invece no! I primi due anni ho frequentato il liceo linguistico, credo fosse uno dei posti più classisti della città, erano tutti figli di persone benestanti o comunque personaggi di spicco, io ero l’unica povera disgraziata figlia di operaia e orfana di padre. Una professoressa si era permessa di dirmi ” torna da dove sei venuta, questo non è un posto per te” , io ho risposto a tono e sono stata bocciata. Una volta cambiata scuola, ho trovato una nuova dimensione, completamente diversa, un istituto professionale, pieno di gente alla mano, professori in primis. Ma attenzione, anche qua la fregatura era dietro l’angolo. Ho legato con una ragazza, in classe era così tanto riservata che a malapena parlava, ma in privato era la persona più allegra e chiaccherona del mondo. Abbiamo iniziato ad uscire tutti i pomeriggi insieme, con il passare del tempo era diventata fin troppo esuberante, io facevo la parte del grillo parlante, ma la madre ha sempre dato la colpa a me del fare libertino della figlia, dicendo ” sei tu che l’hai portata sulla cattiva strada”. Io, che ho avuto un’educazione ineccepibile, ho sempre tenuto la bocca chiusa, perchè sapevo che rispondere ad una persona adulta era da maleducati, con il senno di poi avrei voluto mandarla a quel paese e dirle che era una grande cafona. Vivere in un posto lontano rispetto al luogo di nascita porta spesso a doversi scontrare con prese in giro di ogni genere, l’ignoranza è davvero una brutta bestia.

Tornata in Sardegna pensavo di essere uscita da questo circolo invece no, torni in un posto in cui non hai più contatti con le vecchie conoscenze e riuscire a farsi una nuova cerchia di amici è quasi impossibile. Io non ho paura a dire ciò che penso, posso tranquillamente affermare che la maggior parte dei cagliaritani sono pregiudizi che camminano.

Fin da piccola ho sempre legato più con i maschi perchè erano meno complessi e gelosi, questa è sempre rimasta una costante, quindi anche all’università avevo più conoscenza maschili che femminili, non perchè io snobbassi le ragazze, ma bensì perchè loro evitavano me, poi avevano il coraggio di dire che ero una poco di buono perchè stavo sempre con i maschi, quando sono state loro le prime ad isolarmi. Questa dinamica si è protratta a lungo. Ho sempre avuto un’identità ben precisa, non ho mai seguito le mode e ho sempre scelto autonomamente cosa indossare, questo è stato motivo di critiche, passando per esibizionista.

Formosa e bionda, questo era un cocktail letale per la gente senza cervello che senza neanche provare a conoscermi, dava per scontato che fossi una stupida o una facile, anche questa condizione è estremamente frustrante, quando le persone non ti danno modo di far vedere davvero quanti vali, a volte hai la tentazione di dare ragione e pensare davvero che il problema sei tu. Lo stesso quando ho fatto i capelli fucsia, per me era il mio colore naturale, l’ho fatto perchè piaceva a me, mi faceva stare bene con me stessa, non ho mai pensato al fatto di poter risultare egocentrica o appariscente. Avevo tutta casa rosa, quindi per me era la cosa più naturale del mondo.

Ultimo atto di pregiudizio nei miei confronti, scoperto recentemente è quello di una famiglia con cui ho dovuto instaurare un rapporto per amore, io vengo da una famiglia umile, che ha sempre vissuto in casa popolare o comunque in affitto, mai avuto la possibilità di comprare casa o avere un lavoro tale da permettere una stabilità economica, non si può pensare che una persona che viene dal basso ( economicamente parlando ) debba per forza essere un’arrampicatrice sociale e stare con una persona solo per una questione di soldi e di convenienza. Esistono i sentimenti, a quanto pare non è un’opzione presa in considerazione. Una delle prime cose che ho detto quando ho conosciuto queste persone è stata che sono nata povera e morirò povera, perchè ho sempre vissuto senza soldi ma con amore e salute e per me questa era l’unica cosa che contava, forse per loro non è così quindi pensano che anche gli altri siano come loro. Io sono orgogliosa delle mie origini, mi hanno insegnato ad essere felice con poco e ad apprezzare ogni piccola cosa che la vita ci dona.

Nessuno mai deve avere la forza di distruggerci e farci dubitare di quanto valiamo, ho sempre vissuto cercando di andare oltre ciò che dice e pensa la gente e dare sempre la possibilità alle persone di farsi conoscere e dimostrare il loro reale valore. Abbiate sempre la forza di credere nella vostra persona e nel vostro potenziale, gli altri non hanno diritto di giudicare e voi non dategli un potere che non gli compete.

Eppur si muove!

Da qualche giorno non mi sono più fermata a scrivere, ho avuto un po’ di difficoltà personali e la voglia di scrivere è svanita momentaneamente. Ora riprendo con una motivazione in più, perchè voglio condividere il miracolo della vita, no non sono incinta! Ho creato due piccoli impasti di pasta madre e piano piano crescono, è una grossa soddisfazione per me. Si chiamano Apple jack e Pinkie pie, nomi di due personaggi di My Little Pony, si sono ossessionata dai pony e dagli unicorni, lo ammetto.

Questa della pasta madre è una sfida, la maggior parte della gente che la usa, se ne fa regalare un pezzo da chi già la possiede, io non ho trovato nessuno qua, quindi ho dovuto crearla da zero. Ne ho fatto due versioni, una solo con acqua e farina e l’altra con l’aggiunta di un goccio di miele, per ora crescono di pari passo, speriamo bene.

In questi giorni ho comprato e trapiantato due piantine di pomodorini e una di fragola, qua essendoci un clima mite costante durante tutto l’anno, posso far crescere senza grossi problemi una grande varietà di frutti. L’unica nota negativa è che senza medicina le piante non sopravvivono, ci sono troppi insetti e parassiti che decimano le piante senza pietà. Ho trovato un repellente naturale, che consente di consumare i frutti delle piante trattate con questo tipo di veleno. Non vedo l’ora di raccogliere i primi pomodorini, a breve pianterò il basilico viola e qualche altra piantina decorativa.

Il mio Bowser

Quando si decide di mettere in ordine la vita, prima o poi si è costretti ad affrontare anche le situazioni lasciate in sospeso, più tempo sono rimaste in sospeso, più è difficile affrontarle. Ciò che avevo da chiarire con le persone a cui volevo bene, l’ho chiarito senza aspettare perchè non avevo intenzione di perderle, ora mi è rimasta un’ultima persona da affrontare, come Bowser quando giochi a Super Mario Bros.

Non l’ho fatto finora,non per paura ma prima di tutto perchè non ho necessità di salvare il rapporto, e perchè a volte trovare le parole giuste è complicato, forse in questo caso non esistono parole giuste o sbagliate, ma solo parole vere e sentite. Ho deciso di farlo per me, ho necessità di esternare ciò che sento, una questione prettamente egoistica? Può essere, non mi vergogno a dirlo, voglio pensare a stare bene io, ma partiamo con ordine per capire meglio. La persona in questione è la donna che ha messo al mondo mio padre, non riesco a definirla ne sua madre, ne tanto meno mia nonna. Io e lei non abbiamo mai avuto un grande rapporto, ma quando lui è venuto a mancare, con il passare del tempo, lei si è allontanata sempre di più, fino ad arrivare a chiudermi le chiamate, quando provavo a telefonare. Non so nella sua mente quale sia stato il motivo che l’ha spinta a fare questo , io l’unica cosa che le recrimino, non è aver scelto di non rendermi partecipe della sua vita, ma avermi negato la conoscenza di mio padre attraverso lei. Avevo solo 12 anni quando è morto, prima forse perchè ero più piccola, mi facevo meno domande su di lui, oggi vorrei sapere tutto ciò che posso, ma non mi è possibile, perchè l’unica persona che potrebbe darmi delle risposte, ha messo un muro tra noi. La cosa assurda è che se glielo chiedono, lei dice che sono io che sono sparita, non è così, m anche se fosse, tu sei adulta e dovresti comprendere lo stato d’animo di un’adolescente, ma così non è stato. Ho deciso di farle sapere che mi ha sottratto egoisticamente parte della mia identità, nonostante io sappia di aver avuto un padre, ho davvero poche info su lui e anche su mio nonno. Infatti a detta di chi li ha conosciuti, io sono molto simile a loro, esteticamente e anche in alcuni tratti caratteriali. Al momento sono indecisa se inviare una lettera, fare una telefonata o inviare un messaggio. Sto raccogliendo piano piano le parole e mettendole insieme per rendere il mio messaggio più chiaro e diretto possibile. Non ho mai pensato di aver fatto qualcosa di sbagliato, ne tanto meno di meritare questo trattamento, ma non mi piango addosso, se sono quella che sono non lo devo di certo a lei, anzi, forse starle lontano ha evitato contaminazioni negative. Sento che i tempi sono maturi, quindi entro fine anno il messaggio arriverà al destinatario e potrò finalmente chiudere la partita ed esultare per la sconfitta del mio Bowser!

Betancuria

Siamo andati in esplorazione nella zona interna dell’isola, abbiamo trovato degli scorci davvero belli, abbiamo attraversato il Parque Rural de Betancuria, ci sono dei dei punti in cui riesci a vedere il mare di entrame le coste, la conformazione geologica delle montagne laviche e le distese desertiche, uno spettacolo che consiglio vivamente. Non adatto a chi pesa poco perchè le raffiche di vento sono così forti da portarti via, ahahahah scherzo, ma davvero zavorratevi!

Siamo arrivati fino al paese di Betancuria, antica capitale storica e prima capitale dell’isola di Fuerteventura. E’ un piccolo paesino di poche anime ma con tanta storia sulle spalle, una zona completamente diversa dalle distese desertiche a cui ero abituata, un piccolo angolo di verde immerso in una valle al centro dell’isola.

Passeggiando per le vie del paesino sembrava di attraversare le scenografie di zorro, aspettavo di vedere Don Diego De La Vega sbucare da un momento all’altro sul suo cavallo nero Tornado! E’ uno dei luoghi in cui si produce il formaggio fatto con latte di capra che io amo tanto, eccellenza esportata ed apprezzata all’estero. Non ho incrociato neanche un abitante durante la passeggiata, credo ci vivano non più di 750 persone, è un posto tranquillo, romantico e senza tempo, in posti così, difficilmente guardi il cellulare per noia.

Visitare luoghi come questo è un’occasione per stare in movimento e camminare, godendosi il paesaggio e l’aria pulita. Più visito l’entroterra e più rivedo tante somiglianze con la mia terra d’origine, posti aspri addolciti da qualche oasi, persone schive ed orgogliose della propria terra. Il senso di appartenenza in questi luoghi è forte, qua sono davvero orgogliosi della loro terra e del loro passato e prediligono i prodotti made in Canarias, in questo i sardi avrebbero da imparare, credere nei proprio prodotti e valorizzarli al massimo. Non sto dicendo che i prodotti canari siano migliori o peggiori dei nostri, ma che qua le poche eccellenze sono super pubblicizzate, se facessero lo stesso da noi, comprando più dai piccoli produttori locali che nei grandi centri commerciali, forse le cose andrebbero meglio, pura utopia.

Un nuovo tentativo, una nuova speranza

Le sto provando tutte, davvero. Sono andata in erboristeria e ho parlato con una nutrizionista che lavora là, mi ha consigliato un prodotto da prendere per depurare ed eliminare lo stimolo della fame, ora provo questo sciroppo per una settimana e vediamo che succede.

Continuo a non arrendermi perchè non può averla vinta la mia ciccia. Capisco che sono irresistibile per lei, ma io non la voglio più addosso e farò qualunque cosa per sbarazzarmene!

Sto iniziando a preparare delle ricette seguendo la dieta Melarossa, già in passato l’ho seguita e mi ha aiutata parecchio, ma vivevo sola e avevo ritmi di vita completamente diversi. Gestire due differenti esigenze caloriche non è così semplice, non voglio far patire la fame al mio ragazzo, ma dall’altra parte io non posso cucinare due cose diverse per ogni pranzo o cena, sopratutto se una delle due cose non la posso mangiare, cerco di accontentate le esigenze di entrambi per quanto possibile, ma anche questo è fonte di stress. Alla fine, si tratta solo di regolarsi sulle porzioni e di fare scelte più salutari, non di certo morire di fame.

Oggi per cena mangio le melanzane alla parmigiana, ho dovuto pesare formaggio e mozzarella, ma devo dire che per essere una ricetta dietetica, non ha niente da invidiare alla ricetta classica

https://www.melarossa.it/ricette-light/per-categoria/melanzane-alla-parmigiana/

La giornata odierna è passata bene, ho fatto la mia camminata giornaliera e sono soddisfatta dell’immagine allo specchio, se quella maledetta bilancia andasse di pari passo con il resto, tutto sarebbe perfetto. Ogni mattina cerco di godermi lo spettacolo del sole che sorge dal mare proprio davanti alla finestra della mia camera da letto, mi ricorda che qualunque cosa succeda, il giorno dopo ci si deve rialzare e splendere.

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